Abrams K., Schlosser L., Leger K., Donisch K., Widmer A.,Minkina A.
Journal of Cgnitive Psychotherapy, 2011, vol 25, n. 1, pag.71-81.
Per meglio comprendere la frequente compresenza di attacchi di panico tra i fumatori, abbiamo esaminato i processi cognitivi relativi al panico tra forti fumatori , meta’ dei quali in astinenza da 12 ore e non fumatori. Tutti i partecipanti ( n=85) hanno effettuato una performance di 5 minuti di respirazione di continua di diossido di carbonio e ossigeno. A tutti veniva regolarmente spiegata la procedura ovvero avrebbero dovuto respirare dentro una borsa dove era diffusa una mistura di 95 % di ossigeno e 5% di diossido di carbonio (CO2).
A tutti veniva spiegato che la miscela non era assolutamente tossica ma che occasionalmente avrebbero potuto percepire alcuni sensazioni fisiche assolutamente non pericolose. Prima della prova i pazienti dovevano riempire un questionario sulle motivazioni al continuare a fumare, la sensibilita’ all’ansia, la paura di soffocare. I risultati hanno mostrato che la maggior parte dei pazienti fumatori, con alti livelli di sensibilita’ all’ansia e paura di soffocare hanno travisato le sensazioni fisiche e hanno avuto un attacco di panico interrompendo l’esperimento. L’esperimento mette in luce due punti:
1) la vulnerabilita’ cognitiva mette i fumatori in condizioni di maggiore rischio di attacco di panico .
2) si possono evidenziare alcuni potenziali obiettivi di intervento.
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