Franco Aquilar (2020): Mai più lacrime di coccodrillo. Saper scegliere senza pentirsene, Edizioni Franco Angeli, collana Le Comete, Milano, pp. 136, Euro 19.00
recensione di Fabio Presti
Credo che a ciascuno di noi sia capitato, almeno una volta nella vita, di fermarsi a fare un bilancio del proprio percorso esistenziale per valutare in che misura le scelte operate fino a quel momento abbiano corrisposto a chi veramente siamo, a un livello profondo e intimo. L’ultimo libro di Francesco Aquilar, “Mai più lacrime di coccodrillo”, ci accompagna con sapienza e leggerezza a esplorare questi temi proponendoci un percorso di autoconsapevolezza focalizzato sui processi che stanno alla base delle nostre strategie di scelta. Tale percorso risulta ancor più significativo per noi psicoterapeuti che ogni giorno sosteniamo i nostri pazienti affinché possano perdonarsi per le loro scelte sbagliate e siano capaci di compierne di nuove e più consapevoli, in linea con i propri desideri più autentici. Continuamente nella nostra pratica clinica abbiamo a che fare con manifestazioni disfunzionali del processo di scelta, come ad esempio le scelte spesso distruttive o autodistruttive di chi agisce in modo impulsivo o l’estrema difficoltà di scegliere, tipica del paziente ossessivo, o ancora, le scelte declinate sempre al passato – come pentimento e perdita – di chi viva la dolorosa esperienza depressiva. Nella vita di tutti noi tuttavia, sarebbe molto preziosa una maggiore comprensione delle dinamiche sottese alle scelte che facciamo e Francesco Aquilar, psicoterapeuta cognitivo comportamentale di lunga esperienza, ci spiega come possiamo raggiungerla, come possiamo modificare le nostre scelte se ci accorgiamo di aver sbagliato e, non ultimo, come possiamo ristrutturare la nostra vita sulla base dei nostri veri desideri, affrancandoci dai criteri di giudizio che riguardano gli altri più che noi stessi.
L’Autore si occupa di questi temi da molti anni e, a partire dal 2013, ha sviluppato un metodo di autosservazione guidata sulla scia della tradizione cognitivista, che ha chiamato con l’acronimo SEMPRE (dalle iniziali delle parole Situazione, Emozione, Meta-emozioni, Pensieri, Risposta, Esito). Questo metodo rappresenta un’estensione dei classici modelli cognitivisti di autosservazione quali l’ABC di Ellis, l’ESCA di Beck, il CEMPA di Liotti, che ci permette di analizzare e comprendere a fondo il legame che collega pensieri, emozioni, significati e azioni nel nostro processo di scelta. Il metodo SEMPRE si rivela uno strumento efficace sia per valutare e analizzare il nostro processo di scelta, sia per proiettarci verso il futuro, immaginando come potrebbero cambiare i vari scenari della nostra vita, compiendo una scelta piuttosto che un’altra.
Aquilar sottolinea che l’autosservazione guidata: “aumenta la consapevolezza e ci aiuta a differenziare tra i desideri reali e quelli per così dire, espressi al condizionale, cioè che sono solo un’ipotesi teorica ma non un reale progetto di noi, come persona totale. In altre parole tutti possiamo pensare che magari ci piacerebbe cambiare vita, andare a vivere in Australia e ricominciare da zero, ma il più delle volte è un’immagine mentale temporaneamente salvifica nell’immaginazione, che serve solo per prendere respiro da uno stato d’animo sgradevole, non un vero programma”
Nello svolgersi dei capitoli, il testo ci invita anche a riflettere su come abbiamo scelto (e su come scegliamo) quegli elementi che vanno a costituire le fondamenta della nostra esistenza: la scelta dello spazio in cui vivere, la scelta del nostro rapporto con il denaro e con la libertà, la scelta del partner e degli amici, con una particolare attenzione al tema dei valori, ovvero i criteri con cui valutiamo noi stessi e gli altri e che guidano il nostro comportamento. Mi accorgo, mentre scrivo, che i temi affrontati nel testo possono apparire piuttosto complessi, tuttavia il pregio di Aquilar sta proprio nel trattarli con un linguaggio semplice e accessibile a tutti. La lettura risulta scorrevole, grazie anche ad alcuni espedienti narrativi come il dialogo continuo tra l’Autore e due “amici” che intervengono con commenti, critiche, battute e osservazioni, proprio per offrire anche la prospettiva dei non addetti ai lavori; al contempo i colleghi troveranno interessanti spunti clinici attraverso i riferimenti di Aquilar al proprio lavoro terapeutico con alcuni “pazienti immaginari”.
In conclusione, direi che “Mai più lacrime di coccodrillo” rappresenta un valido strumento di autoconsapevolezza che a diversi livelli può stimolarci a riflettere su noi stessi, aiutandoci a superare il pentimento, ad apprendere dall’esperienza e, come suggerisce Aquilar, a “optare per una rassegnazione vitale agli eventi del passato, alla situazione del presente e alle possibilità del futuro”.
Fabio Presti
Psicologo, Psicoterapeuta corporeo e EMDR, Centro Clinico de Sanctis Roma
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