La prospettiva della Compassion Focused Therapy sui Disturbi di Personalità (di Simone CHELI)

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Una delle più paradossali conclusioni a cui è giunto l’evoluzionismo è che la nostra tanto decantata complessità cerebrale è lo strumento che abbiamo dovuto costruire per affrontare una complessità sociale che non sembra avere paragoni in natura (Dunbar 2003). Ovvero, il contesto ecologico e le strategie di adattamento della nostra specie sono sempre sociali. Dai dipinti rupestri ai social media, quel che facciamo lo facciamo in relazione agli altri. E pertanto la nostra sopravvivenza, il nostro successo, il nostro benessere si trovano all’interfaccia tra le nostre e le altrui mentalità o motivazioni sociali.

In estrema sintesi, per sopravvivere abbiamo dovuto sviluppare un sistema di ruoli reciproci e interconnessi per la cura, la competizione, la sessualità e la cooperazione, che sono vere e proprie mentalità, motivazioni sociali che indirizzano il nostro comportamento (Gilbert 1989). Tali ruoli hanno una funzione centrale nello sviluppo, sia in senso ontogenetico sia filogenetico, della personalità umana, ovvero di quel sistema complesso attraverso il quale diamo senso alla nostra esperienza personale e interpersonale.

Per le sue caratteristiche distintive su base evoluzionistica, la Compassion Focused Therapy (CFT; Gilbert 2009) offre importanti strumenti per la concettualizzazione e il trattamento della patologia di personalità. Da un lato il focus teorico sulla compassione, intesa come la consapevolezza della propria e altrui sofferenza unita all’intenzione nell’alleviarla (Gilbert e Choden 2019), pone al centro del lavoro terapeutico la capacità della persona di regolare il proprio vissuto integrando e prendendosi cura tanto della sfera personale quanto di quella interpersonale. Dall’altro lato, l’attenzione al sistema affiliativo e al sistema parasimpatico sostiene la necessità di interventi esperienziali e immaginativi che possano favorire l’emergere in maniera incarnata della compassione (Petrocchi e Cheli 2019).

Clinicamente la CFT ha come meccanismi target centrali, il senso di sicurezza sociale e l’autocritica. Obiettivo degli interventi è infatti quello di aiutare il paziente ad accedere al suo sistema calmante, ovvero a un sistema tipico dei mammiferi che è limitatamente accessibile nelle persone in cui il sistema della minaccia è iperattivato dall’autocritica. Questo avviene aumentando, tramite numerose tecniche esperienziali (es. figura compassionevole, chairwork, respiro calmante, imagery with rescripting, etc.), la compassione per la propria sofferenza e quindi la capacità di generare una risposta di rassicurazione al distress.

Per quanto non siano moltissimi a oggi gli studi applicativi della CFT sui disturbi di personalità, esistono alcune promettenti evidenze. Innanzitutto, esistono alcuni interessanti studi clinici sull’applicazione di protocolli tanto di gruppo (Lucre e Corten 2013) quanto invidiali (Matos e Steindl 2020) alla concettualizzazione e al trattamento della patologia di personalità. Dall’altro come Tages Onlus abbiamo appena concluso uno studio cross-sectional su oltre 2000 giovani adulti in cui l’autocritica e la paura della compassione sembrano svolgere un ruolo fondamentale nei tratti di personalità per come vengono definiti dal modello alternativo del DSM-5. In particolare, sembra emergere un ruolo centrale di tali meccanismi (autocritica e paura della compassione) nei tratti riferibili allo spettro internalizzante. Nei prossimi mesi dovremmo essere in grado di diffondere i risultati definitivi.

Simone Cheli
Centro di Psicologia e Psicoterapia, Tages Onlus, Firenze

 

Bibliografia

Dunbar, R. I. M. (2003). The social brain: Mind, language, and society in evolutionary perspective. Annual Review of Anthropology, 32, 163-181. https://doi.org/10.1146/annurev.anthro.32.061002.093158

Gilbert, P. (1989). Human Nature and Suffering. Lawrence Erlbaum Associates.

Gilbert, P. (2009). The Compassioante Mind. New Harbinger Publications Inc.

Gilbert, P., & Choden. (2019). Mindful Compassion (A cura di Simone Cheli & Nicola Petrocchi). Giovanni Fioriti Editore.

Lucre, K. M., & Corten, N. (2013). An exploration of group compassion-focused therapy for personality disorder. Psychology and psychotherapy, 86(4), 387–400. https://doi.org/10.1111/j.2044-8341.2012.02068.x

Matos, M, & Steindl, SR. (2020). “You are already all you need to be”: A case illustration of compassion-focused therapy for shame and perfectionism. Journal of Clinical Psychology: In Session, 76: 2079– 2096. https://doi.org/10.1002/jclp.23055

Petrocchi, N., & Cheli, S. (2019). The social brain and heart rate variability: Implications for psychotherapy. Psychology and psychotherapy, 92(2), 208–223. https://doi.org/10.1111/papt.12224

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