Vittorio Lingiardi: Arcipelago N. Variazioni sul narcisismo. Giulio Einaudi Editore, Milano 2021, pp. 144, € 12,00
Recensione di Cecilia La Rosa
Dal narcisismo sano, fragile, ad alto funzionamento, al narcisismo maligno e psicopatico, tutte le sfumature dell’arcipelago Narcisista sono sapientemente descritte in questo piccolo e coltissimo libro di assai piacevole lettura. E’ estremamente godibile l’ampia mole di riferimenti letterari, storici, antichi e moderni, filmici e leggendari che, durante la lettura, ci rimandano sapientemente a tutte le categorie di personaggi che hanno animato la nostra vita culturale e si risvegliano, riga dopo riga, nella nostra memoria. Da Narciso a Trump, passando da Icaro e Woody Allen, la prima domanda sorge spontanea: tutti maschi? Pare proprio di si, almeno quelli famosi…con l’eccezione di Grimilde, la strega di Biancaneve, subito copiata da Dorian Gray che sostituisce un ritratto allo specchio.
Maschi dal 50 al 75%, dice il DSM 5, ma non dice quanti in percentuale rappresentati da narcisismo sano o maligno o psicopatico. Il narcisismo sano è definito dall’autore ”la capacità di riconoscere le nostre qualità positive e di regolare l’autostima; la convinzione del valore e della dignità personale, con l’aggiunta di una equilibrata soddisfazione per le nostre caratteristiche fisiche o mentali, le nostre capacità, i successi. La definizione continua, definendo il narcisista sano una persona che è in grado di mettere in atto una adeguata intersoggettività.
Bellissima definizione di una persona sana. Il punto di differenza tra il sano e il narcisista sano è piuttosto sottile e definitivamente rimandato allo stile delle relazioni che definiscono una linea di demarcazione dettata dalla autenticità e generosità nell’amore e nell’amicizia, la sincerità nell’interessarsi agli altri, la capacità di perdonare le inperfezioni proprie e altrui e di tollerare le frustrazioni. In pratica, il sano è un angelo e tutti gli altri normali egoisti del mondo moderno, sono narcisisti sani o ad alto funzionamento. E’ il concetto di dimensionalità, oramai imperante per fortuna nella psicopatologia, a creare quel continuum tra il sano angelo e il narcisista sano e i vari livelli di narcisismo dal fragile con bassa autostima, spesso partner del narcisista arrogante e grandioso fino ad arrivare al letale narcisista psicopatico che è quasi indistinguibile da un serial killer di donne. L’Arcipelago N è quindi una curva, che va dalla bassa autostima del narcisista fragile alla troppa autostima del grandioso arrogante o maligno.
Da donna mi sarebbe piaciuto leggere di più sulla relazione con il narcisista e sulle figure speculari delle vittime. Sempre da donna, mi sarebbe piaciuto leggere di più sui femminicidi da parte dei narcisi che si sentono feriti nell’orgoglio dall’essere lasciati dalle fidanzate e le uccidono. Da psichiatra ho trovato sapienti le descrizioni della psicopatologia e i riferimenti che mi hanno aperto mille finestre. Da psicoterapeuta, mi è mancata un po’ la terapia: come si curano? Come si lavora con i disturbi di personalità? Com’è la relazione terapeutica con il narcisista?
Penso che tutte queste mie curiosità non soddisfatte siano proprio l’essenza del libro che sapientemente, e direi quasi “narcisisticamente”, seduce e lascia in attesa delle risposte.
Molto bello davvero. L’ho letto tutto di un fiato.
Cecilia La Rosa, psichiatra, psicoterapeuta, Fondatrice del portale ApertaMenteWeb, Direttivo della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale dell’Infanzia e dell’età Adulta Training School di Roma, Jesi e Spoleto www.scuolapts.it
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