Marta Tibaldi e Simona Massa Ope: Pandemia e trasformazione. Un anno per rinascere, Moretti e Vitali 2021, pagine 224, Euro 18.00
Le autrici nel libro affrontano sapientemente temi e riflessioni connesse ad un evento, la pandemia da Covid-19, che ha attraversato e ancora sta attraversando, gli ultimi anni della nostra epoca.
Tutti noi abbiamo pensato, quasi sicuramente, che ci stavamo trovando di fronte a qualche cosa di grande, di doloroso, di pauroso, e che forse avrebbe cambiato le nostre vite per sempre.
Un evento che ha visto tutti “nella stessa barca” e che ha annullato, per certi aspetti, alcune differenze tra noi operatori della salute mentale e i nostri pazienti. Siamo stati tutti assediati dalle stesse paure e dalle stesse incertezze, da un senso di smarrimento e di impotenza che ha messo a dura prova anche i nostri strumenti terapeutici. Bello, a tal proposito, il capitolo dedicato ad uno spazio di parola per psicoterapeuti: “Volevo fare il paziente e adesso è più difficile”.
Eppure doveva pur esserci una chiave di lettura che avrebbe portato un po’ di conforto, che ci avrebbe aiutato ad affrontare tutte queste difficoltà con una prospettiva di vita, di speranza. Come dicono le autrici: di rinascita.
E’ una parola di grande potenza, rinascita. Da accostare al profondo senso di impotenza che abbiamo sperimentato per riuscire, in qualche modo, ad invertire le cose.
Come sottolineano le autrici, ci sono potenzialità di prezioso cambiamento anche in eventi così rovinosi e devastanti e nel libro non mancano gli stimoli e gli spunti di riflessione che accompagnano il lettore lungo un percorso di opportunità per una trasformazione e rinascita.
Nel primo capitolo, Marta Tibaldi, sottolinea il valore delle immagini inconsce che come aiuto “ad abitare il mondo oggi”, e ci racconta l’importanza dei sogni che in epoca pandemica hanno tessuto insieme la dimensione individuale e quella collettiva. Dimensione inconscia che viene ampiamente ripresa e approfondita nei capitoli successivi, patrimonio inestimabile a cui attingere per operare una trasformazione creativa e di maturazione anche a partire da esperienze traumatiche e inattese.
Molto utile anche l’elenco di articoli, video, conferenze dove poter approfondire gli argomenti e le riflessioni riportate nei capitoli del libro, ma anche i numerosi riferimenti alla letteratura, alla cinematografia, alla poesia. Insomma, numerosissimi spunti attraverso i quali il lettore potrà riconoscersi e rintracciare la propria modalità di reazione alla pandemia, quella che le autrici definiscono la “mente pandemica”, e da questa partire per il proprio processo trasformativo. “Mente pandemica”, una definizione assai calzante, che racchiude in due parole l’impatto profondo, incisivo e inevitabile che la pandemia ha avuto sulla nostra mente, sulle nostre emozioni, sui nostri vissuti più profondi.
Maria Giuseppina Mantione
Psicologa, Psicoterapeuta, Centro Clinico de Sanctis Roma
Commenti recenti