Metodo LabGDR. Un manuale operativo per l’utilizzo del gioco di ruolo in clinica, educazione e formazione. Con aggiornamento online,
Marco Scicchitano (a cura di) – Franco Angeli Editore, Milano 2019, pp. 178, Euro 23.00
Forse qualcuno potrà stupirsi nell’apprendere come i giochi di ruolo (GDR) che per molti rappresentano soprattutto una passione da condividere con gli amici, possano essere utilizzati come strumenti efficaci non soltanto in campo formativo ed educativo ma anche terapeutico e riabilitativo. Ma qual è la ratio che consente di trasformare una divertente attività ludica come il GDR in una preziosa risorsa per formatori, educatori e psicologi? La risposta è in questo stimolante manuale edito da Franco Angeli, frutto del lavoro che Marco Scicchitano, psicoterapeuta e ricercatore, porta avanti da diversi anni con i colleghi Davide Moscone e David Vagni e con il gruppo Lab Gdr.
La metodologia basata sul gioco di ruolo, spiegano gli Autori, consiste nel creare una dimensione virtuale e alternativa alla realtà in cui ogni giocatore può scegliere chi essere e come essere, interpretando un personaggio del quale costruisce la storia. Ai fini del gioco di ruolo è infatti necessario calarsi (a volte con tanto di costume) nei panni di uno specifico personaggio le cui caratteristiche possono essere simili a quelle del giocatore o anche molto differenti. Indubbiamente la dimensione di finzione, ovvero l’agire “come se”, presuppone un importante lavoro di tipo metacognitivo poiché il soggetto che si cimenta nell’interpretare un ruolo e un personaggio altro, stimola in modo spontaneo e creativo la propria intelligenza emotiva.
Precursore del gioco di ruolo, è stato lo psicodramma moreniano, laddove però questo approccio si focalizza sulla personalità del soggetto attraverso la messa in scena di una situazione da lui realmente vissuta, “il GDR si basa invece, sulla drammatizzazione dei comportamenti di ruolo sociale e organizzativo e prevede che ciascun membro del gruppo scelga liberamente il proprio ruolo e il personaggio da interpretare. Si lavora su un copione comune e su un’occasione di messa in azione ovvero un tema iniziale da tradurre in azione scenica”. Se ad esempio un ragazzo interpreta un folletto alle prese con un grosso orco, potrà sperimentarsi come fragile ed indifeso riconoscendo in sé e nell’altro l’esistenza di particolari sentimenti ed emozioni; al contrario, nell’interpretare un valoroso condottiero a capo del suo esercito, potrà percepirsi come leader del gruppo, sperimentare fierezza e migliorare la propria autostima.
Nell’esperienza degli Autori la metodologia del laboratorio di gioco di ruolo è risultata particolarmente utile nel migliorare abilità quali l’analisi in situazioni complesse, la decisione in presenza di elevata pressione psicologica, l’elaborazione di strategie di problem solving. Il lavoro laboratoriale di gruppo inoltre, consente una migliore gestione delle emozioni e delle relazioni interpersonali, attraverso il potenziamento delle abilità comunicative di ascolto e di comprensione dell’altro.
Scicchitano si è inizialmente focalizzato nell’elaborare una metodologia terapeutica che risultasse efficace per il lavoro con i ragazzi affetti da sindrome Asperger. Negli anni, il susseguirsi di laboratori esperienziali che utilizzavano il gioco di ruolo fantasy, ha consentito un accumulo di esperienza, di sperimentazione e di ricerca tali da consentire la nascita del Metodo LabGDR. Grazie a questo manuale oggi la metodologia diventa applicabile anche a nuovi ambiti di intervento: dalla promozione del benessere e della salute mentale, agli interventi scolastici di prevenzione, al lavoro terapeutico e riabilitativo.
Il testo, di taglio prevalentemente pratico, è suddiviso in una parte teorico-esplicativa e una pratica e laboratoriale, vengono inoltre presentati quattro progetti realizzati con successo dal gruppo LabGDR in altrettanti ambiti d’intervento. Molto interessante ad esempio, un intervento di prevenzione delle dinamiche di bullismo realizzato in ambito scolastico, di cui vengono illustrate le attività svolte in classe (improvvisazione teatrale, scrittura creativa, gioco di ruolo dal vivo). Viene descritto inoltre, un intervento psico-educativo di tipo inclusivo rivolto a una popolazione generale di ragazzi e giovani adulti e a soggetti con difficoltà cliniche specifiche (diagnosi dello spettro autistico, ritiro sociale, dipendenze comportamentali, difficoltà relazionali) anche in questo caso le diverse fasi del gioco di ruolo vengono puntualmente illustrate.
Il manuale risulta chiaro e ben strutturato, ricco di contenuti, pensato in modo da risultare uno strumento pronto all’uso e credo possa centrare pienamente il suo obiettivo di rendere fruibile questa stimolante metodologia ad un sempre più ampio numero di professionisti.
Fabio Presti
Psicologo, Psicoterapeuta EMDR, Centro Clinico de Sanctis Roma
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